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MAZARA DEL VALLO, TORNA RESTAURATO LO “SPASIMO DI SICILIA”

Ott 1, 2024

Restaurato e tornato al suo antico splendore, è stato nuovamente ricollocato sull’altare della parrocchia Cristo Re di Mazara del Vallo il dipinto a olio su tela raffigurante lo Spasimo di Sicilia. La presentazione dei lavori è avvenuta domenica scorsa, con la partecipazione di don Leo Di Simone, Francesca Paola Massara (direttrice del Museo diocesano), Rosalia Teri, don Daniele Donato, del Vescovo monsignor Angelo Giurdanella e del Vicario generale don Gioacchino Arena. L’opera è una copia dell’opera realizzata da Raffaello Sanzio per la chiesa dello Spasimo di Palermo ed è una delle tre copie ammirabili in provincia di Trapani. Quella oggi restaurata è una delle due copie che esistono a Mazara del Vallo: l’altra è nel palazzo vescovile e proviene dalla chiesa monastica di Santa Veneranda. Queste due copie non portano il nome dell’autore né la data, ma per analogia sono riconducibili a una terza copia, custodita a Castelvetrano nella chiesa san Domenico (la “Sistina di Sicilia”), realizzata nello stesso tempo dal cremonese Giovanni Paolo Fondulli per la cappella di casa Aragonese. L’intervento di restauro si è reso necessario per le condizioni della tela. Il supporto presentava deformazioni, grinze e spanciamento dovuti al cedimento della tela di supporto dal telaio. La pellicola pittorica, a causa delle vernici foto-ossidate che erano state applicate nel tempo, si presentava ingiallita e ricoperta da depositi superficiali coerenti e incoerenti, nonché da numerose deiezioni e residui di sostanze di natura sconosciuta e depositatesi accidentalmente. Il restauro si è reso così necessario e l’intervento è avvenuto presso lo studio Teri di Partanna. Sono stati rimossi i depositi incoerenti, sono stati sarciti tagli, strappi e lacerazioni, è stato sostituito il telaio originale e dalla tela sono state rimosse le vernici foto-ossidate. Alcune lacune sono state reintegrate con i colori a vernice. Contestualmente è stato anche restaurato l’altare ligneo. Il restauro è durato quasi due anni. Il trasporto eccezionale con un tir adibito al trasporto di opere d’arte, dalla parrocchia Cristo Re sino al laboratorio Teri di Partanna, è avvenuto nel dicembre 2022. Per smontare la tela venne allestito un ponteggio con un carrello elevatore che ha consentito di scendere l’opera, che è stata poi conservata all’interno di una cassaforma in legno per il trasporto.